foto Iskra Coronelli |
Iskra è una fotografa.
E fin qui... quante fotografe e
fotografi, che a volte ti verrebbe da dire “ma qualcuno che non
faccia fotografie?”
Ci sono storie che fanno stringere il
cuore e ti fanno spaventare all'idea di ciò che potrebbe accadere. E
poi ci sono storie che ti rassicurano sulla consapevolezza
dell'ambiguità del mezzo, sulla volontà di difendere le proprie
visioni.
Iskra Coronelli me l'ha raccontata
così: “ A 10 anni esatti da Genova 2001 mi sono chiesta: Iskra
dove sei, come stai?
Così ha deciso di partire in valle,
dove c'è la più lunga e determinata resistenza che la storia
dell'Italia attuale conosca.
Ha fatto foto, certo. Nulla che sia
utilizzabile da chi vuole imprigionare la Val di
Susa in uno stereotipo. Quindi è possibile! L'ambiguità del nostro
mezzo espressivo può essere padroneggiata. O si sa stare al timone o
perché vantarci di saperlo fare? Io non sempre ne sono sicura e
infatti non me ne vanto. Ma lei è bravissima. E come se non bastasse
non ha abbandonato le sue foto, che sono un racconto soffuso, epico e
poetico.
Da cinque mesi lei gira di regione in
regione, isole comprese con la sua mostra, portandola in luoghi non
convenzionali, parlando con chiunque e raccontando una storia di
resistenza. In troppi dicono che la fotografia è una testimonianza.
Iskra lo dice con la sua presenza e la
sua volontà di raccontare. Ha portato la Val di Susa fino a
Cagliari e domani sarà in Sicilia. Si affida all'ospitalità di chi
incontra e ne deve aver fatto di incontri, da aprile fino ad oggi .
Però lei ti racconta solo i migliori.
Così determinata da esporre le sue
foto anche durante la traversata, sulla nave tirrenia.
Si può fare, care fotografe e
fotografi, è possibile prendersi cura delle proprie visioni di
resistenza.
E non parlatemi di oggettività se
potete che, in questi giorni, ho il fegato carico.
foto Iskra |
foto Iskra |
foto Geremia Johnson |
foto Geremia Johnson |
foto Geremia Johnson |
foto Iskra |
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