Tutte le foto pubblicate in questo blog sono di Luisa Siddi, tranne diversa indicazione in didascalia

mercoledì 17 luglio 2019

mercoledì 20 dicembre 2017

mercoledì 9 settembre 2015

martedì 11 agosto 2015

Diario veronese 2


Dopo settimane di sogni intensi, stanotte né si dormiva, né si sognava, eccetto frammenti di situazioni angoscianti. Ho imparato un sacco di cose finora e moltissime le ho dimenticate.

martedì 4 agosto 2015

Diario veronese






Dal diario di primavera, quella del 2014. Più interessante leggere i diari passati che quelli futuri.

lunedì 13 luglio 2015

Confronti aggrottate


di Luisa per S'umbra
Tutte le foto sono frutto di scatti collettivi della classe "Metamorfosi e grottesco" (Chiara Caredda, Giovanni Coraddu, Alessio Rundeddu, Simone Schirru, Giacomo Sitzia, assistente Stefania Arca) e non sono esposte nella mostra.


Un anno lungo come un fiume, di anse, rapide, rupi, arcobaleni. E pesci argentati a pelo d'acqua.
L'ultimo anno della scuola di fotografia analogica S'umbra si è trovato alle prese con metamorfosi e grottesco, mentre il grottesco impazzava, e persiste a farlo, nel politico e nel privato. Mentre la metamorfosi fatica a farsi accettare come condizione e il grottesco si rivela una struttura.

sabato 24 gennaio 2015

venerdì 31 ottobre 2014

Subacquetudine

(ovvero come scendere la scala evolutiva ed essere felici)

Voglio volare.

giovedì 16 ottobre 2014

Tra vista e visione


Qualunque cosa essa dia a vedere e quale che sia la sua maniera, una foto è sempre invisibile: ciò che noi vediamo non è lei”.
[Roland Barthes – La Camera Chiara]

martedì 12 novembre 2013

martedì 1 ottobre 2013

lunedì 12 agosto 2013

L'impossibile reciprocità - III e ultima parte


Ripartiamo dal breve saggio di John Berger “Perché guardare gli animali?”
Siamo avidi consumatori di foto di animali. Ora, seppure questo scritto di Berger non affronti esplicitamente l'atto fotografico, ci offre una serie di spunti interessanti. Perché guardare e addirittura fotografare gli animali? Berger se lo chiede perché sostiene che, tra noi e gli animali, esiste uno stretto abisso di non comprensione. C'è una profonda scissione tra l'essere umano e il mondo naturale. Il nostro porci non solo al vertice della catena alimentare, ma l'avida predazione e distruzione di ogni risorsa del pianeta, non ci consola di un'atavica nostalgia. “Con le loro vite parallele, gli animali offrono all'essere umano una compagnia diversa da quella che può essergli offerta da un altro essere umano. Diversa, perché è una compagnia offerta alla solitudine dell'uomo come specie”.
Così è sempre stato? Sappiamo di no. Berger si appoggia all'antropologia di Levi-Strauss, quando cita gli indiani delle Hawaii. “Noi sappiamo che cosa fanno gli animali e quali sono i bisogni del castoro, dell'orso, del salmone e delle altre creature, perché un tempo i nostri uomini si sposavano con loro e acquistavano questo sapere dalle loro mogli animali”.

domenica 28 luglio 2013

L'Impossibile reciprocità - II parte


Le incertezze volontarie, diceva Foucault.
Analizziamo la seconda versione di “Questo non è una pipa”. Foucault ci dice che l'incertezza della scritta, i grossi listelli di legno ci fanno pensare a una lavagna e che l'equivoco provvisorio sarà presto dissolto in una polvere bianca.
Ma questa è solo la prima delle incertezze volontarie e per il momento la tralasciamo, perché ci porta troppo facilmente alla labilità della memoria fotografica, di cui parlavo all'inizio.

sabato 20 luglio 2013

L'Impossibile Reciprocità - I parte


Riporto la trascrizione di una conferenza sulla fotografia, che ho tenuto alla Cittadella dei musei di Cagliari, lo scorso dicembre. Non era rivolta a specialisti. Quindi nulla di nuovo, ma un insieme di riflessioni che procedono a tasselli successivi. Per non annoiare troppo, la pubblico a puntate.


martedì 2 luglio 2013

Laboratorio di foro stenopeico

Foto:John Fobes

La fotografia stenopeica è l'origine della fotografia.

Consiste nel realizzare immagini estremamente suggestive attraverso un piccolo foro praticato su una scatola. Sarà la luce a fare il resto e a imprimere ciò che si trova all'esterno sulla carta fotografica o la pellicola.

Utilizzando mezzi semplici e materiali di recupero, i partecipanti potranno realizzare da sé le proprie pinhole camera, macchine fotografiche a foro stenopeico, in cui un piccolo foro sostituisce le lenti dell'obiettivo.

giovedì 27 giugno 2013

giovedì 2 maggio 2013

Presto nelle vostre case!

Grafica: Lorenzo Pes


Dico quel che ho visto e credo;
e a chi dirà che non ho visto quel che ho visto,
adesso squarcerò la testa.
Antonin Artaud


Avremmo voluto raccontarvi la fine del mondo, l'abbiamo aspettata, senza sperarci troppo.
Allora abbiamo pensato di raccontarvi la fine di un modo.
Accade di sbirciare dal buco della serratura, consapevoli di una microscopica visione. Basta dirlo.
Accade di spalancare la porta e di entrare nella scena. Ti diranno che la tua visione è parziale, partigiana. Tu vedi quello che vedi. Una resistenza di cui divieni parte, una città a cui tornare, chinandosi sulle sue fratture, un popolo a cui volevi dare visibilità che ti chiede gentilmente un nascondiglio, mostrandolo.
Il potere dello sguardo ovunque. La fotografia cosa può fare?
A parte la propaganda, s'intende.
Può irrompere nella scena, pensiamo, dichiarare il suo punto di vista e piantarla con il ruolo di testimone innocente. Nessuno è innocente. Noi ancor meno.
Avvertenze: se decidi di aprire la porta, diventerai parte di ciò che osservavi, potrebbe accadere di tutto. Il vantaggio è che, tra le mani, non ti resterà solo il rivolo di una rappresentazione.

www.fuoritema.it


mercoledì 10 aprile 2013

Funivie veloci

L'immobilità m'impressiona - Joan Mirò

Mi sono chiesta quali siano le rappresentazioni più diffuse del nostro corpo e di come queste modifichino il nostro immaginario, nella percezione del corpo stesso.

venerdì 22 marzo 2013

Trasloco


Questo lavoro è frutto di una collaborazione tra Luisa Siddi ed Erik Chevalier. Sono scatole da trasloco di ciò che vorremmo spedirci nel futuro.